DOMENICA 20 NOVEMBRE 2016
I contenuti, anzi i misteri principali della nostra fede, rivelata da Gesù
- Unità e Trinità di Dio. Dio è l’essere eterno di totale perfezione creatore
del cielo e della terra. Dio è uno solo in tre persone uguali e distinte Padre,
Figlio e Spirito Santo che sono la Santissima Trinità.
- Incarnazione, passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo. Egli è il Figlio
di Dio che si è fatto uomo, che ci ha rivelato Dio Padre, che è morto per la
nostra salvezza; è risorto da morte ed è asceso al cielo, lasciandoci in dono
perenne l’eucaristia e gli altri sacramenti. Nella Pentecoste è stato effuso su
di noi lo Spirito Santo che ci ha dato la fede, la speranza e la carità. L’uomo,
creato a immagine di Dio, è fatto di anima e di corpo. L’anima dell’uomo non
muore con il corpo, ma vive in eterno.
Questi concetti li apprendiamo e continueremo a impararli a poco a poco dal
nuovo testamento. Il primo messaggio fondamentale è il prologo del vangelo di
San Giovanni Apostolo.
“In principio c’era colui che è LA PAROLA. Egli era con Dio, Egli era Dio. Per
mezzo di lui sono state create tutte le cose. Egli è la vita e la vita è la luce
per gli uomini”.
Avvicinandoci a Natale, con l’avvento proseguiamo nell’ascolto di questo testo
meraviglioso: “La luce vera, colui che illumina ogni uomo, stava per venire nel
mondo. Il mondo è stato fatto per mezzo di Lui, ma il mondo non l’ha
riconosciuto. Alcuni però hanno creduto in lui, e a questi Dio ha fatto il dono
di diventare suoi figli. Colui che in eterno è LA PAROLA, è diventato un uomo, è
vissuto in mezzo a noi uomini, e noi abbiamo visto e contemplato il suo
splendore divino.
Le letture di queste domeniche di avvento ricordano in particolare la
predicazione di Giovanni il Battista e gli ultimi discorsi di Gesù fatti con i
suoi apostoli nel cortile del tempio di Gerusalemme, poco prima della sua
passione. Il Signore annuncia che verranno falsi cristi e falsi profeti e
preannuncia la distruzione di Gerusalemme che avverrà ad opera dei romani circa
quarantanni dopo. Accenna anche in modo misterioso, alla fine del mondo e al suo
ritorno glorioso. Però San Paolo ci raccomanda nella sua seconda lettera ai
cristiani di Tessalonica, quanto segue: “Fratelli, per ciò che riguarda il
ritorno del nostro Signore e Dio Gesù Cristo e il nostro incontro con Lui, vi
raccomando di non lasciarvi confondere le idee da chi dice che il giorno del
Signore è vicino o addirittura è già presente. Non credete dunque a queste
affermazioni che dicono provenire anche da me. Non è vero! Non lasciatevi
imbrogliare da nessuno”.
Mi sembra che, pur nella nostra modestia di una breve riflessione una volta alla
settimana, stiamo cominciando a ripassare la nostra fede. Che questo ci sia di
aiuto nella vita quotidiana.
Un abbraccio, Ferruccio
Basiglio, 16 novembre 2016